lunedì 15 gennaio 2018

Vita da cuckold: le basi scientifiche





Questo articolo è apparso su parecchi siti che trattano il tema delle relazioni cuckold. Probabilmente è stato pubblicato per la prima volta il 28 gennaio 2007 sul blog  Cuckold Couple con il titolo ‘The science of cuckoldry’.  L'autrice del saggio è Susan Gower che si definisce terapista del sesso e consulente matrimoniale. Sempre con lo stesso nome l'articolo è poi stato riprodotto e citato su parecchi altri siti ed è diventato una sorta di riferimento per gli amanti del genere. Su Collar Space, il sito che rappresenta la più vasta comunità BDSM del pianeta, il saggio è apparso il 10 gennaio 2013 con il titolo "The Science of Cuckoldry and the Hotwife Lifestyle".

L'autrice è Susan Gower, ma si pensa che sia il nome fittizio adoperato da una coppia che pratica una relazione cuckold e che propone una giustificazione agli occhi del mondo per il loro stile di vita alternativo.

Al lettore spetta giudicare in piena libertà di giudizio la validità degli argomenti che vengono esposti. Tenete però presente che per la maggior parte dei commentatori si tratta di tesi preconcette e assolutorie di una morale libertina che ben poco hanno a che vedere con la scienza. Personalmente credo che l'argomento sia stato sviluppato da una moglie o da  una coppia in cerca di motivazione  e di giustificazione per le corna che vengono messe al marito, consenziente o no, usando il "nom de plume" di una sedicente esperta terapista. 


domenica 7 gennaio 2018

Le donne dei bianchi hanno un debito verso i neri


Titolo originale ‘White women owe black men – My tried and true belief’. Questo articolo è la traduzione della ‘testimonianza’ accurata e basata sui fatti’ di Katie apparsa nel 2005 su un Forum per soli adulti di cui non sono riuscito a recuperare l’indirizzo originale.

Prima di leggere questo articolo è necessario fare alcune premesse.

1) Il tema del sesso interrazziale, soprattutto inteso come maschio nero che si accoppia con una donna bianca, è molto sentito nella sotto-cultura erotica della società multi-razziale americana. Non così tanto nella vecchia Europa, dove la presenza di gente di colore (intendo di origine africana e non mi riferisco agli arabi) non è ancora così massiccia, anche se crescente per via della continua spinta immigrativa, e le famiglie di colore di seconda generazione non sono la norma. La presenza più forte di persone ‘coloured’ si ha in Francia e in Inghilterra, in Italia siamo ancora alla immigrazione di prima generazione, soprattutto da Senegal, Ghana, Costa d’avorio, Etiopia, …..

Il mito della superiorità sessuale dei neri è uno dei tabù della società americana e costituisce uno dei temi base nella loro letteratura erotica. Come mai questa ossessione per le relazioni interrazziali fra donna bianca e uomo di colore mentre la simmetrica relazione di donne di colore che si accoppiano con uomini bianchi non sembra avere la stessa attrattiva?

Probabilmente perché il mercato della pornografia è rivolto più ad un pubblico di maschi che non di donne. Vedere l’accoppiamento fra un negro ben dotato e una donna bianca che potrebbe essere vostra moglie introduce quell'elemento di gelosia e di trasgressione che porta l’osservatore all'erezione e alla sua soddisfazione manuale.

E' pensiero comune che la maggioranza dei maschi neri  vorrebbe sposare una donna bianca e che non abbiano molta considerazione per le donne del loro stesso colore. Le donne nere, d’altra parte, conoscendo bene i loro polli, non è che aspettino a braccia aperte chi le considera come una seconda scelta. E alcuni fra i matrimoni più riusciti sono quelli interrazziali fra donne nere e uomini bianchi, vedi l’attuale sindaco di New York Bill De Biasio felicemente sposato con Chirlane, nera, e due bellissimi figli.

Una statistica recente riporta che negli USA il 95% dei maschi neri vorrebbe avere una relazione con una donna bianca. Per contro solo l’11,2 % delle donne bianche uscirebbe con un nero. Però, se pensate che nell’industria del porno il 70% delle attrici rifiuta di girare scene di sesso con uomini neri, è logico pensare che nella vita reale tale percentuale si riduca di molto. Per essere generosi, invece dell’11,2% riportato in precedenza, forse solo il 5% delle donne bianche gradirebbe uscire con un nero. Invece è molto più alta la percentuale di donne di origine orientale (tailandese, cinese, giapponese, ecc.) disposta ad avere una relazione con un uomo di colore.

Pertanto, quando leggete un articolo in cui si esaltano le doti di amanti dei negri, fateci la tara e assumete come posizione iniziale che state leggendo un mucchio di stronzate scritte ‘pro domo sua’ da chi vuole sostenere una tesi a tutti i costi e ha bisogno, prima di tutto, di convincere se stesso.

Lo stesso giudizio vale anche per questa mia traduzione. E allora, perché leggerla? Perché, se non altro, è divertente ed è sempre interessante farsi un’idea degli argomenti che vengono presentati come verità assolute per sostenere la tesi della presunta superiorità sessuale dei neri.

2) Il rapporto fra neri e bianchi negli Usa data relativamente da tempo, se si considera che, comunque, gli Stati Uniti sono una nazione di immigrati provenienti da altri continenti.

Buona parte delle fortune americane di vecchia data sono state create sfruttando lo schiavismo. La disputa morale sullo schiavismo fu uno dei principali motivi di attrito che portò alla guerra di secessione americana iniziata nel 1861 e terminata nel 1865 con l’abolizione della schiavitù proprietaria in tutti gli Stati dell’Unione.

Il 22 settembre del 1862, a guerra in corso, il presidente Lincoln emise in via preliminare il proclama di emancipazione. La guerra civile si concluse nell'aprile del 1865, e il primo effetto fu l’estensione del proclama di emancipazione a tutti i territori che non avevano ancora liberato gli schiavi. In alcune regioni ci si ostinò a perpetrare lo schiavismo per qualche mese, finché il 19 giugno le truppe federali entrarono a Galveston, in Texas, per imporre l'emancipazione con la forza. Questo giorno è ricordato da molti Stati come il Juneteenth o come Juneteenth Independence Day or Freedom Day, ed è un giorno festivo o di osservanza speciale in 45 Stati su 51. 

Il tredicesimo emendamento (Amendment XIII), che aboliva del tutto la schiavitù, passò al Senato nell'aprile del 1864, e alla Camera dei Rappresentanti nel gennaio 1865, ma non ebbe effetto finché non fu ratificato da almeno tre quarti degli Stati (27 su 36), cosa che accadde il 6 dicembre del 1865, con la ratifica della Georgia. Da quel preciso momento tutti gli schiavi erano ufficialmente liberi. Era il primo dei 3 Emendamenti della Ricostruzione adottati dopo la fine della Guerra Civile Americana.

Tragicamente, il 14 aprile 1865, il Presidente Lincoln fu assassinato con un colpo di pistola sparatogli contro da John Wilkes Booth, un simpatizzantre Sudista.

Con l'entrata in vigore del tredicesimo emendamento, almeno 40.000 schiavi furono legalmente liberati nel solo Kentucky, ma restavano ancora in catene in Tennessee, New Jersey, Delaware, Virginia Occidentale, Missouri, Washington D.C. e in dodici parrocchie della Louisiana. Ben presto però l'emancipazione arrivò anche in quei luoghi.

Secondo lo storico americano Palmer l'abolizione della schiavitù senza indennizzo per gli schiavisti fu la più grande distruzione di "proprietà privata" della storia del mondo occidentale.

Il 24 febbraio del 2007 l'assemblea generale della Virginia ha passato all'unanimità la risoluzione 728, con la quale ha riconosciuto «...con profondo rammarico la servitù involontaria degli africani e lo sfruttamento dei nativi americani, e chiediamo la riconciliazione con tutti gli abitanti della Virginia». Con questo testo la Virginia è il primo degli Stati negli USA ad aver riconosciuto ufficialmente il proprio ruolo negativo nella schiavitù americana. Le scuse arrivano in occasione delle celebrazioni per il 400º anniversario della nascita di Jamestown, che fu uno dei primi porti nei quali i coloni americani trasbordarono gli schiavi.

Il 30 luglio 2008 la Camera dei Rappresentanti ha presentato un testo ufficiale, con il quale si porgono le scuse per la schiavitù e le conseguenti discriminazioni razziali consentite legalmente.

Un testo simile, nel quale si porgono le scuse ufficiali per «...la fondamentale ingiustizia, crudeltà, brutalità e disumanità della schiavitù», è stato presentato al Senato unanimemente il 18 giugno del 2009.